Il folle piano di Adolf Hitler per la dominazione del Mondo. Un viaggio nel mondo del “negazionismo” di allora per ipotizzare ciò che potrebbe accadere domani. La storia può ripetersi? Adolf Hitler, cancelliere del Reich e Fuhrer della Germania nazista, era fermamente convinto che le popolazioni di origine europea e dell'Asia occidentale (indoeuropee) fossero dotate di una superiorità biologica rispetto alle altre razze, caratteristica che avrebbe loro permesso di dominare il mondo.
Per sottomettere tutti i popoli al dominio tedesco, i nazisti avevano bisogno di cittadini ariani in eccellenti condizioni fisiche e psichiche e bisognava fare in modo che queste caratteristiche fossero trasmesse geneticamente alle generazioni future. La salute del cittadino e in particolar modo del soldato tedesco nonché la superiorità della razza, erano pertanto caratteristiche fondamentali e imprescindibili per la realizzazione dell'ambizioso programma del regime! Partendo da questi concetti, dal 1933 al 1945, la Germania attuò delle politiche razziste e discriminatorie nei confronti della popolazione ebraica e di altri gruppi ideologici, fino allo sterminio di massa. Alla base di questi atti persecutori e brutali, un folle piano di eugenetica il cui obiettivo era quello di dar vita a una nuova razza ariana tedesca. I popoli che il sistema politico considerava “inferiori” a livello razziale, venivano invasi, maltrattati, deportati, uccisi e la stessa sorte toccava ai tedeschi con malattie genetiche inguaribili, gravi disabilità fisiche e problemi mentali, che erano considerati dal governo, “vite di nessun valore”, “inutili bocche da sfamare” e, secondo i casi, da sopprimere o sterilizzare. Per ottenere il perfezionamento della razza e migliorare le doti ereditarie delle generazioni future era pertanto indispensabile separare i caratteri ereditari favorevoli (eugenici) da quelli sfavorevoli (disgenici), cercando di favorire lo sviluppo dei primi e impedire quello dei secondi, così come avviene oggigiorno per gli animali d'allevamento e le piante. Gli elementi disgenici, in questo caso, erano le razze inferiori (elementi impuri) e i difettosi. L'individuazione degli impuri e la successiva deportazione e soppressione, fu resa possibile rilasciando ai tedeschi ariani un “passaporto genealogico”, l'Ahnenpass, documento che attestava la discendenza ariana del soggetto. Chi non possedeva tale documento, dunque, subiva le tristi conseguenze che ormai tutti conosciamo. L'uccisione degli “inutili” avvenne invece attraverso un piano di eutanasia nazionale tristemente noto come Aktion T4 mediante il quale, sotto la guida di medici e scienziati, vennero fatte fuori tutte le persone affette da malattie genetiche inguaribili e portatori di handicap fisici gravi e mentali. Con l'abbattimento dei disabili, il governo nazista ridusse drasticamente le spese statali per le cure e il mantenimento di questa categoria di persone nelle strutture ospedaliere e liberò risorse finanziarie per armare le proprie forze armate, avviando il folle piano di dominio del mondo. Ascoltando questa triste e assurda storia appare normale chiedersi se fatti simili possano realizzarsi in epoca moderna, in un periodo in cui, sfruttando l'informazione digitale, è possibile raggiungere un numero quantitativamente apprezzabile di utenti e, con il supporto di opportune strategie di manipolazione psicologica, influenzare rapidamente, su vasta scala, i comportamenti, gli atteggiamenti, le opinioni e le emozioni della gente, così come del resto accade nelle operazioni psicologiche militari. Un ipotetico piano di sottomissione della popolazione mondiale potrebbe essere attuato senza la benché minima consapevolezza, da parte delle persone, di quanto sta accadendo. Un evento calamitoso di grandi proporzioni, sostenuto da una organizzazione al di sopra degli Stati e capace di trasmettere fiducia nei confronti delle persone potrebbe rappresentare, per esempio, un valido strumento per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Basterebbe semplicemente mettere l'uomo giusto, nel posto giusto, al momento opportuno e, con il supporto finanziario delle grandi multinazionali, asservire governi, politici, medici, scienziati, magistrati e tutto il mondo dell'informazione mainstream. L'intelligenza artificiale farebbe poi il resto sopprimendo e censurando il libero pensiero e ogni altra informazione potenzialmente capace di oscurare e/o neutralizzare ciò che il sistema corrotto desidera veicolare al pubblico come notizia vera e inoppugnabile. Un nuovo piano di eutanasia nazionale passerebbe inosservato, perché i morti verrebbero attribuiti in massima parte alla calamità. In pochissimi giorni tutti popoli risulterebbero sottomessi senza il minimo sforzo, senza muovere risorse umane o mezzi. La storia del periodo nazista e “la favola” appena raccontata hanno una caratteristica in comune senza la quale nulla sarebbe potuto accadere in passato e niente potrebbe verificarsi in futuro: la trasformazione del medico da persona al servizio del paziente, a uomo al servizio del governo e della politica (medici di partito). Tucidide, storico e militare ateniese vissuto tra il V e il IV secolo a.C. che aveva una visione ciclica della storia, sosteneva che è necessario “conoscere il passato per poter comprendere il presente e, nei limiti dell'umano, prevedere il futuro”. Ora, premesso che il titolo di questo articolo è completamente inventato, poiché il cancelliere del Reich, o chi per lui, non ha mai detto: «Il partito nazionalsocialista “aiuterà” i deboli e gli infermi», appare tuttavia logico che nessun partito, nessuna organizzazione, nessuna persona malvagia si presenterà mai dinanzi a noi come il “rappresentante” del male, dicendo chiaramente: “da oggi in poi uccideremo tutte le persone che riterremo inutili”. Anche nella religione cristiana, il diavolo, simbolo del male, è l'angelo più bello e splendente tra tutti gli angeli, “il portatore della luce”, essere incantevole che ispira fiducia e amore semplicemente osservandolo, ma che in realtà nasconde al suo interno uno spirito mostruoso dimostrandosi, nel concreto, un'entità spirituale malvagia, distruttrice e menzognera. Ricordate la terza tentazione di Satana per essere adorato dal Cristo? Il demonio condusse Gesù su un monte altissimo, gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: “tutte queste cose io ti darò se, prostrandoti, mi adorerai” (Matteo 4, 8-9). Il malvagio, come vedete, si presenta come qualcosa di benevolo e generoso perché promette a Gesù di donargli potere e celebrità in cambio di una cosa apparentemente stupida e cioè quella di inginocchiarsi almeno una volta dinanzi ai suoi piedi. In realtà, Lucifero sta usando l'inganno e la menzogna perché in gioco c'è la condanna e il castigo dell'anima per l'eternità! Ecco perché dobbiamo diffidare sempre di quei politici o “medici di partito” che, in ambito sanitario, esaltano cure palliative, parlano di terapie del dolore, inneggiano al “suicidio assistito”, sostengono di volersi prendere cura dei più deboli, dei nostri figli e dei nostri vecchi, in quanto potrebbe essere quello lo strumento legale del futuro per ripianare le spese sanitarie di uno Stato in deficit, neutralizzare gli oppositori politici e tutti i cittadini che si “ostinano” a non capire. La morte può sopraggiungere per chiunque, a tutte le età, quando le terapie che vengono somministrate sono inadeguate o risultano solo apparentemente risolutive! E' necessario, altresì, prestare attenzione a coloro che, in maniera ridondante, alla stessa stregua di un loop audio, approfittano dei mezzi di informazione di massa per esaltare questo o quel farmaco come unica e incontrovertibile via di salvezza, etichettandolo come “sicuro”. La storia e gli avvenimenti di questi ultimi due anni ci insegnano che nulla è sicuro nel tempo, neanche le nostre libertà! Anche in tema di Nuovo Ordine Mondiale non dobbiamo minimizzare e collocare tutto tra le teorie del complotto. Ricordate sempre che lo scopo di Adolf Hitler era quello di dominare il mondo e l'idea che il cancelliere del Reich - dunque un uomo di Stato, un primo ministro - si fosse macchiato di crimini contro l'umanità, arrivando addirittura a sterminare una parte dei propri concittadini, era ritenuta poco credibile tra la popolazione tedesca di allora e contestata successivamente dai negazionisti. E' grazie al processo di Norimberga, però, che il mondo intero seppe la raccapricciante verità e i responsabili di tali orrori condannati. L'unica arma che oggi abbiamo per fronteggiare la “guerra psicologica” è lo studio attento e meticoloso. Sappiamo con certezza che a restare vittima del lavaggio del cervello (Brainwashing) perpetrato dal “Sistema”, sono due categorie di persone:
Queste persone, un giorno, salveranno il mondo! Dimenticavo, una curiosità di poco conto: lo sapevate che la gestione delle malattie croniche degli anziani, in Italia, incide per circa l'80% dei costi del Servizio Sanitario Nazionale? Non volevo alludere a nulla, era giusto per informarvi. Chiediamo l'immediato intervento delle istituzioni a salvaguardia degli interessi costituzionalmente protetti, contro il golpe delle “varianti”.
Le prime pagine dei principali quotidiani e agenzie di stampa nazionali, la settimana scorsa hanno pubblicato la notizia che la variante Delta, mutazione del virus Sars-Cov-2, sarebbe arrivata in Italia e costituirebbe al momento il 16,8% dei casi riscontrati nel mese di giugno. A lanciare l'allarme l'Istituto Superiore di Sanità secondo il quale questa mutazione sembrerebbe avere una trasmissibilità più alta rispetto alle altre e per questo motivo, al fine di contenerne la diffusione, Ministero della Salute e Comitato Tecnico Scientifico avrebbero tenuto una riunione urgente la sera di giovedì 24 giugno. Inutile ripetere che queste notizie sulla pandemia - prive di fondamento e vi spiegheremo il perché nei periodi successivi - hanno immediatamente scatenato il panico tra la gente, da mesi alle prese con gli alti livelli di stress e le sindromi ansioso-depressive cagionate da una anomala gestione dell'emergenza sanitaria e dal terrorismo mediatico “dell'informazione responsabile”. Ma come stanno realmente le cose? La variante indiana è veramente più contagiosa e letale e per questo rappresenta una seria minaccia per gli italiani e i non vaccinati? Oppure il piano strategico vaccinale del governo si è dimostrato un fallimento e qualcuno, dall'alto, sta utilizzando il metodo della paura e dell'incertezza per indurre le persone alla vaccinazione e dare un nuovo slancio alla somministrazione dei vaccini? Analizziamo insieme la situazione epidemiologica, ma, prima di farlo, è bene pubblicare i titoli riportati dai vari media sull'argomento in esame, affinché tutti possano comprendere come l'intento sia proprio quello di provocare allarme e timore nella popolazione e raggiungere gli obiettivi programmati attraverso una evidente operazione psicologica:
A dimostrazione della correttezza dei calcoli, consultiamo “Lab 24 Il Sole 24 Ore, Coronavirus” (https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/) e precisamente la tabella “Il contagio nel mondo paese per paese”. Leggendo quanto riportato sulla riga 2, India, vedremo che i dati riportati combaciano esattamente con quelli del governo indiano. Spostiamoci adesso sulla riga 9, Italia. Qui notiamo che il tasso di letalità è pari al 2,99% un valore 2,3 volte maggiore rispetto a quello dell'India! Non va meglio neanche con la percentuale di contagi sulla popolazione che raggiunge addirittura il 7,055%, cioè ben 3,2 volte il corrispondente valore dell'India!!! Scusate, ma non era la variante delta la più contagiosa, addirittura fino al 60% e con una maggiore ospedalizzazione tanto da indurre il Ministro Speranza a convocare un vertice urgente, anticipare nuove chiusure e restrizioni nonché indurre la cittadinanza a somministrare due e per qualcuno addirittura tre dosi di vaccino per mettersi al riparo dal nuovo mostro diabolico? E', si, signori, c'è qualcosa di poco chiaro in tutta questa storia e probabilmente alcuni uomini dei nostri servizi segreti lo sanno già da tempo, così come una parte dei magistrati, ma tutti hanno paura di fare il primo passo per sopprimere il colpo di Stato in atto e arrestare i responsabili di questa immane violazione dei diritti umani che non ha precedenti nella storia della nostra repubblica e nel mondo. La domanda che sorge spontanea a questo punto è da dove provengano le informazioni in possesso del Ministero della Salute italiano e quelle pubblicate dalle agenzie di stampa e dai vari quotidiani nazionali. Di certo non da quelle fonti ufficiali, inconfutabili e incontestabili, che noi di Liberazione Italia abbiamo individuato nel governo indiano, da chi, cioè, la variante delta ha avuto modo di conoscerla da mesi! Ma nel Paese asiatico l'epidemia non era fuori controllo tanto che i cadaveri venivano bruciati nelle strade e su pire improvvisate? Di certo l'India non eccelle per condizioni igienico-sanitarie visto e considerato che un terzo dell'intera popolazione vive al di sotto della soglia minima di povertà. Tra l'altro, nel 2015, la giornalista Valeri Fraschetti, intitolava così un proprio articolo su Repubblica: “India, 600 milioni di persone provvedono ai propri bisogni all'aria aperta”. A ciò c'è da aggiungere il fatto che nonostante le riforme avvenute nel corso degli anni, la sanità pubblica indiana non è mai riuscita a provvedere alle esigenze di una popolazione così numerosa, tanto da registrare tassi di mortalità infantile elevatissimi. Se confrontiamo queste caratteristiche con il nostro Paese, dove una confezione di disinfettante in gel oggi viene spalmata anche sulle chiappe del deretano, dove le mascherine vengono indossate praticamente in tutti gli ambienti, dove ogni italiano ha uno o più servizi igienici all'interno della propria abitazione, dove i livelli di igiene sono altissimi, si fa sempre più convincente l'idea che nella gestione italiana dell'emergenza sanitaria ci sia qualcosa di poco chiaro e pericoloso per l'incolumità delle persone e la tenuta dello Stato democratico. Difatti, e qui viene il bello, esaminando la pagina “Lab24 Il Sole 24 Ore, vaccinazioni nel mondo” (https://lab24.ilsole24ore.com/vaccinazioni-mondo/), dalla tabella “Le vaccinazioni per Paese”, si evince che l'India ha vaccinato completamente solo il 4% della popolazione contro il 29,9% dell'Italia. In poche parole l'India avrebbe affrontato la temutissima variante delta senza armi, riportando risultati di gran lunga migliori di quelli dell'Italia, ben armata e alle prese con la mutazione inglese. Vogliamo aggiungere dell'altro? Ancora oggi medici, specialisti e ricercatori che affollano i salotti televisivi nonché membri del CTS, sostengono che grazie all'uso della mascherina, al chiuso e all'aperto, l'incidenza del virus influenzale sarebbe stata azzerata. Se questo concetto fosse vero, allora la stessa cosa sarebbe dovuta accadere con il Sars-Cov-2, visto e considerato che l'influenza si trasmette più velocemente e che la stessa presenta un tasso di contagio superiore, come correttamente indicato dalla IRCCS Humanitas sul proprio sito web (www.humanitas.it/news/coronavirus-influenza-quali-differenze/). Non è più possibile restare in silenzio dinanzi a ciò, perché non è possibile rinchiudere in casa per due anni un popolo dinanzi a un'evidenza matematica che attesta il contrario e di fronte a una evidente disinformazione dal sapore politico. La magistratura e le Forze Armate dello Stato intervengano per fermare questa gente, la pazienza degli italiani ha un limite e questo limite è arrivato al capolinea. Roma, 27 giugno 2021 Una festa della Liberazione diversa nella forma e nel significato, a difesa dei diritti umani, violati dalla pandemia. di Roberto Mattei Erano più di mille le persone presenti ieri a “Liberiamo Napoli”, evento tenutosi nella città partenopea, in piazza del Gesù Nuovo e che ha visto la partecipazione di medici, magistrati, avvocati, artisti, associazioni e liberi cittadini, accorsi anche da altre parti d'Italia. Un incontro sereno e gioioso organizzato per la difesa dei diritti umani e costituzionalmente garantiti, ma anche un modo per condividere idee comuni e tornare a socializzare ascoltando musica e dibattiti all'aria aperta dopo la triste esperienza delle chiusure “forzate” in casa. Diversi i relatori, tra i quali: il magistrato Angelo Giorgianni, i dottori Mariano Amici, Pasquale Mario Bacco e Pasquale Aiese, il farmacologo Domenico Biscardi, l'economista Giovanni Tolino, la cantante e cantautrice napoletana Monica Pinto, il biologo nutrizionista Giovanni Moscarella, Gabriele Pinto fondatore del gruppo Facebook “Buffonate di Stato”, Ugo Fosco del comitato di protesta “Napoli non si piega”. “Una non pandemia, dove i malati non sono malati e lo strumento diagnostico mente!”. Bastano queste poche parole di Gabriele Pinto per riassumere gli argomenti trattati nel corso della manifestazione. Un modo per far capire alle persone come dietro a questa emergenza sanitaria si nasconda qualcosa di molto più grande di un virus che se ne va in giro a contagiare le persone in strada, al mare e in montagna: dagli oscuri affari politici di un nuovo modello di comunismo sanitario globale, agli interessi economici delle grandi finanziarie internazionali passando per la sottomissione globale della popolazione, ormai ridotta a una mandria di bestiame, controllata a vista e senza neanche più la possibilità di esprimere il proprio dissenso su strani trattamenti sanitari ed altre assurde regole illiberali e antidemocratiche. Presente anche un nutrito gruppo di sostenitori e simpatizzanti di Liberazione Italia, tra cui il presidente Giuseppe Pino, il coordinatore regionale Giuseppe Bonetti e l'avvocato Beniamino Esposito. Esemplare l'intervento del presidente di Liberazione Italia che, oltre a denunciare l'immobilismo dello Stato dinanzi alla corruzione dilagante, ha ricordato, tra gli applausi scroscianti dei presenti, due grandi uomini di Stato che lui stesso ha avuto l'onore di servire: Falcone e Borsellino. Liberazione Italia, l'organizzazione politica a tutela dei diritti fondamentali, si rinnova e accende i riflettori su Difesa & Legalità, una nuova branca costituita da ex appartenenti alle Forze Armate e Forze di Polizia nonché dai famigliari del personale in servizio.
Lo scopo è quello di riunire tutti i tecnici e professionisti di tali settori, per la sicurezza interna dell'organizzazione, agevolare e rafforzare, all'esterno, le relazioni e comunicazioni con le istituzioni, ma anche promuovere ed esaltare l'ideale della Patria, la gloria e le tradizioni delle Forze Armate Il personale di Difesa è Legalità, avrà i seguenti compiti: 1) difesa dell'organizzazione nel corso delle manifestazioni locali e nazionali, con segnalazione alle forze dell'ordine di eventuali "azioni di disturbo" condotte da terzi; 2) attività di monitoraggio interna (rispetto dei regolamenti, moderazione sui social, sicurezza informatica, reperimento informazioni, ecc.); 3) attività di coordinamento con altre associazioni e gruppi internazionali operanti nel medesimo settore (al momento polizia spagnola e tedesca); 4) studio e redazione proposte di legge a favore del personale precario e discontinuo (es. riservisti e vigili del fuoco volontari) del comparto difesa e dell'interno. 5) dialogo con le istituzioni, associazioni sindacali e di categoria. Per aderire a Difesa & legalità sarà necessario procedere al tesseramento con Liberazione Italia. In via del tutto eccezionale, dal 19 aprile al 19 maggio, per iscriversi all'organizzazione sarà sufficiente una piccola donazione a partire da 2 euro. PROCEDURA PER IL TESSERAMENTO (solo FF.AA. e FF.OO.) 1) Portarsi sul sito web: liberazioneitalia.weebly.com. 2) Selezionare "salta su" per accedere alla home page. 3) Portarsi a fondo pagina nello spazio riservato alle donazioni. 4) Digitare l'importo da versare (minimo 2 euro) e seguire le istruzioni a video. 5) Eseguito il pagamento, nello spazio "best link", stessa pagina, scaricare la "Scheda anagrafica di adesione D&L". 6) Compilate la scheda, firmatela e inviatela via mail a: [email protected] 7) Nel giro di alcuni giorni riceverete la tessera di sostenitore, in formato digitale, sul vostro indirizzo di posta elettronica. Con l'avvicinarsi della Pasqua, l'Italia di appresta a diventare nuovamente zona rossa per effetto del decreto legge n. 30 del 13 marzo 2021, con regole sempre più stringenti sulle libertà fondamentali, con caratteristiche simili a quelle di un regime totalitario. Per chi non ne fosse a conoscenza, infatti, questo decreto aveva già introdotto dallo scorso 15 marzo la scomparsa della zona gialla e deliberato un meccanismo ancora più rigoroso per l'immissione in zona rossa, ponendo a 250 casi positivi ogni 100 mila abitanti per settimana, il limite accettabile oltre il quale scatterebbe in automatico la limitazione massima. La situazione è resa ancora più complessa e insopportabile dalle ordinanze locali di Regioni e Comuni, che vanno a sovrapporsi a quelle governative, creando un marasma generale: negozi, bar e ristoranti sbarrati; cittadini agli “arresti domiciliari”, con limitata libertà di movimento e costretti a giustificare un eventuale spostamento con vergognose autocertificazioni che ricordano la vecchia repubblica democratica tedesca; marcate e reiterate repressioni degli assembramenti da parte delle forze dell'ordine; impossibilità di fruire della proprietà privata al di fuori della propria regione; divieto di uscita dalle mura domestiche nelle ore serali. Alle restrizioni imposte dalle istituzioni si aggiungono le numerose limitazioni del pensiero critico, con blocchi reiterati a pagine e canali social di privati e società giornalistiche e la persecuzione di tutti quei medici, professori universitari e ricercatori con idee troppo distanti da quelle ufficialmente accettate e che, illuminati dalla ragione, mostrano perplessità sulla sicurezza dei vaccini e dubbi sull'adeguatezza dei protocolli anti-Covid di Stato. Uomini, anche loro al servizio della scienza, considerati pericolosi dai poteri forti, per questo derisi, umiliati, ridicolizzati, isolati dal resto della comunità scientifica ed etichettati con lo spregevole termine di “negazionista”. E chi pensava che la comunità scientifica avesse ormai raggiunto la maturità intellettuale per sostenere la ricerca pura della verità e fossero finiti i tempi oscuri in cui le menti brillanti venivano messe a tacere dall'inquisizione, dovrà ora ricredersi. Emblematico quanto avvenuto martedì 30 marzo, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, nei confronti del dottor Mariano Amici; il noto conduttore di Rai uno prima aggredisce il medico per la sua posizione contro il vaccino anti-Covid - augurandogli tra l'altro la radiazione dall'albo dei medici - poi arriva a togliergli la parola, silenziando il microfono e impedendogli per questo di difendersi ed esprimere la propria opinione. Un fatto che ricorda molto da vicino quanto già accaduto mesi addietro al dottor Giuseppe De Donno, titolare del reparto di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, che vide Vespa interrompere bruscamente il suo ospite per lanciare una pausa pubblicitaria, senza più restituirgli la parola nel corso della puntata. E' chiaro ed evidente che queste drastiche misure risultano altamente lesive dei diritti fondamentali, comprimendo, di fatto, la libertà personale, la libertà di pensiero, di circolazione, di iniziativa economica e di associazione. L'inibizione di tali diritti, inseriti negli articoli 16, 17, 18, 21 27 e 41 della Costituzione, risulta irrispettosa del principio di proporzionalità, prendendo in esame esclusivamente i criteri di prevenzione, precauzione e adeguatezza su cui il diritto alla salute si fonda, creando per questo uno “sbilanciamento” con gli altri interessi costituzionalmente protetti. La carta Costituzionale, infatti, in tema di diritti e doveri dei cittadini ne stabilisce anche i limiti, operando il perfetto equilibrio tra le libertà fondamentali. La gravità delle azioni intraprese dal governo, dalle Regioni e dai Comuni nonché delle ipotesi fatte da scienziati, medici, e politici nei salotti televisivi e sui giornali, sta nel fatto che tutte le misure coercitive proposte, pianificate e intraprese nei confronti dei cittadini non si basano su certezze assolute perché la ricerca medica non è annoverata tra le cosiddette “scienze esatte”, come per esempio la matematica e la fisica, in quanto attività complessa, non riconducibile a un procedimento normalizzato su base matematica e dotata di un'ambiguità che si estrinseca tra una base scientifica rigorosa e una pluralità di variabili soggettive! In poche parole possiamo definire la medicina una tecnica dotata di un proprio sapere conoscitivo e valutativo, che differisce dagli altri saperi perché il suo oggetto di studio, in realtà, è un soggetto, ed è l'uomo. Al contrario di quanto si possa pensare, non è possibile raggiungere la certezza di una diagnosi e al tempo stesso non possiamo aspettarci che una cura risolva completamente e senza complicazioni un problema di salute. Nessun test diagnostico è perfetto e nessun trattamento è parimenti efficace in tutti i pazienti, perché nonostante il crescente numero di esami diagnostici disponibili e di terapie, non potremo mai raggiungere la certezza di ciò che accade nel nostro organismo, né sapere a priori se un trattamento sarà effettivamente risolutivo per quella singola persona! Eppure, a più di un anno dall'inizio dell'emergenza sanitaria, la politica continua a promulgare provvedimenti caratterizzati da uno squilibrio tra probabilità dei rischi, gravità dei danni temuti e grado di incisività di tali misure sulle libertà fondamentali, suscitando nell'opinione pubblica ragionevoli dubbi circa la legittimità degli stessi. In sintesi, non si può “arrestare” un popolo sulla base di riscontri scientifici incerti e dall'esito imprevedibile, perché se da un lato ogni azione coercitiva viene giustificata in nome della salvaguardia della salute pubblica, dall'altro viene meno il diritto alla vita nella sua accezione più ampia, cioè come presupposto per la realizzazione di tutti gli altri diritti umani, siano essi civili, economici, politici, sociali e culturali. A rinforzare questa tesi ci viene incontro anche l'articolo 16 della Costituzione, il quale sostiene la libertà del cittadino a poter circolare e soggiornare liberamente in tutto il territorio della Repubblica, salvo le limitazioni imposte dalla legge per motivi di sanità e sicurezza. A livello nazionale la disposizione va integrata con l'articolo 120 della Costituzione che vieta alle Regioni di adottare provvedimenti che possano ostacolare questa libertà. Tenendo a mente quanto già accaduto durante il regime fascista, con norme restrittive sempre più rigorose, persecuzioni politiche e censure da parte del governo di allora, i “padri costituenti” si sono preoccupati di tutelare la libertà di circolazione considerandola parte integrante della libertà personale (articolo 13 della Costituzione), cercando di preservare i cittadini dalla possibilità che tale libertà venisse limitata per motivi politici o altri stratagemmi. A tal fine, per concretizzare le limitazioni di cui all'articolo 16, devono essere inderogabilmente soddisfatti i seguenti principi:
Le ultime sentenze dei tribunali di tutta Italia dimostrano la fondatezza di quanto enunciato in questo articolo, sostenendo, tra l'altro, l'illegittimità dei DPCM in materia di limitazione della libertà personale e incalzando che neanche un atto normativo avente forza di legge - qual è il decreto legge - o addirittura una legge, potrebbe prevedere nel nostro ordinamento l'obbligo di permanenza domiciliare disposto nei confronti di una pluralità indeterminata di cittadini (sentenza n° 54 del tribunale di Reggio Emilia, in data 27 gennaio 2021). |
Archivi |